Mitico ed avvolto da leggende è l'origine del nome di Gaeta (Caieta). Virgilio (Eneide, VII, 1-4) ove morì la nutrice di Enea, che avrebbe dato il nome al luogo. E Dante, quasi a significare la storicità del poema virgiliano, confermò l'avvenimento (Inferno, XXVI, 92).
Nell'età romana Gaeta divenne un rinomato luogo di villeggiatura di vari imperatori, consoli e ricche famiglie patrizie; come notò Cicerone, nel
Nell'alto Medioevo, per la posizione della penisola alta e rocciosa, facilmente difendibile, Gaeta divenne una rocca munita, cioè un castrum, costituendosi verso la metà del secolo IX in autonomo e fiorente ducato, oltre che sede vescovile, e dando inizio così ad un intenso commercio marittimo nel Mediterraneo. Il ducato di Gaeta rappresentò, altresì, un'entità di notevole importanza tra il modo cristiano e quello saraceno (battaglia del Garigliano, 915), tra lo Stato della Chiesa,
L'originario nucleo urbano sull'estrema parte orientale del promontorio si era sviluppato, digradando verso il mare ed occupando lo spazio fin quasi alle prime falde di Monte Orlando. Due cinte murarie si ebbero al tempo di Docibile I (867/906) e di Giovanni I (877/933): la prima racchiudeva l'abitato più antico intorno alle chiese di S. Lucia e di S. Caterina per poi proteggere il versante rivolto alla rada, nei pressi della porta Dominica e del palazzo di Docibile I, e risalire l'altura fin dove poi sorse la parte superiore del castello; l'altra cingeva l'area abitata sviluppatasi fino all'attuale piazza Commestibili, venendo così a difendere il settore urbano più esposto ad eventuali assedi nei primi decenni del X secolo e dominato dal palazzo-torre di Giovanni I, patrizio imperiale.
Contemporaneamente alla formazione della civitas ducale si venne a costituire - lontano dalle mura - sulle prime pendici di un colle, che poi avrà il nome dei Cappuccini (dalla metà del sec. XVIII), un modesto insediamento di pescatori e di agricoltori attorno alla chiesa dei SS. Cosma e Damiano (è il nucleo originario del "Borgo di Gaeta").
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