lunedì 23 giugno 2008

Il clima e i proverbi


Quando il ragno fa il bucato..., il bel tempo è assicurato !
Buone notizie dai meteorologi: l’estate è arrivata. L’anticiclone delle Azzorre tende a rendere stabile sull’Europa un campo di alte pressioni, assicurando buon tempo per un lungo periodo.
Sarà, però, vero? E’ lecito dubitarne dopo che abbiamo assistito a previsioni che spesso si sono rivelate poi inattendibili, specie se di medio periodo. Tutto colpa della ormai continua mutabilità climatica che a causa dell’effetto serra va rendendo il clima della nostra Penisola simile a quello delle regioni sub tropicali. La meteorologia fa fatica seguire la troppo rapida evoluzione di scenari climatici che poco o male si inquadrano negli schemi classici di una scienza che, anche grazie all’utilizzo di strumenti e tecnologie sempre più evolute, può a buon titolo annoverarsi tra le scienze esatte.
Nonostante la poco attendibilità delle previsionoi meteorologiche di medio periodo, continueremo a seguire con il rispetto dovuto i consigli degli esperti ma, forse è giunto il momento di rispolverare i consigli tramandati dai nonni che sebbene basati su rilevazioni empiriche si sono dimostrate nel tempo valide ed a prova di “buchi dell’ozono”.
In una rubrica televisiva un meteorologo ha reso noto un proverbio molto simpatico che comprovava le ipotesi avanzate in quella sede sull'estate che ci aspetta. Il proverbio dice:
" Quando il ragno fa il bucato..., il bel tempo è assicurato ! Si riferiva a quando il ragno tesse la tela.
Di questi proverbi il calendario di Frate Indovino può considerarsi una miniera, ma tutti noi ne ricordiamo. Ad esempio chi non ha mai sentito che “Quattro aprilante, giorni quaranta”. E’ proprio il caso di quest’anno: gli inizi di Aprile sono stati pessimi e il mal tempo si è prolungato per quasi quaranta giorni. I miei amici di Gaeta e Formia mi assicurano di aver costatato più volte che “Quann’u Redentore mette la cappa, si oje nun chiove domani nun scappa. Il proverbio si riferisce alla cappa di nubi che inanella la cima della montagna che sovrasta Formia. I miei amici di Lagonegro, invece, tengono d’occhio il Monte Sirino ed affermano che “Quann’u Sirinu si mette u cappuccio vennete a vacca e accattate u ciuccio” I pascoli d’alpeggio sono scarsi con l’arrivo del tempo invernale e quindi si rende opportuno optare per un mutamento delle attività agro pastorali. Potrei proseguire all’infinito, snocciolando proverbi e detti sul tempo, ma non potendomi dilungare oltre, invito i miei visitatori ad inviarmene altri con un breve commento a questo Post.

sabato 21 giugno 2008

Il Pantheon

Un raggio di sole bacia il Tempio più antico del mondo:

il Pantheon


Il 21 giugno 2008 si festeggia l’arrivo dell’estate. Al Pantheon si può assistere allo straordinario fenomeno del raggio di sole che nel giorno del Solstizio di estate, alle 12 (ora solare) attraversa l’oculus della cupola per andare a colpire il cornicione al centro del portale di ingresso. Un appuntamento divenuto tradizione, denso di emozioni e di misteri ancora irrisolti, nel Tempio pensato come immagine del Cosmo.

l Pantheon è uno degli edifici meglio conservati di Roma. Sul frontone del Tempio, si legge che fu costruito da Menenio Agrippa in seguito all'apparizione della dea Cibele che espressamente gli aveva chiesto di costruirle un Tempio di cui lei stessa avrebbe fornito il modello architettonico.

Il Pantheon di Roma si presenta con una facciata imponente, di stile greco, con 16 colonne monolitiche che reggono il pronao. Varcatolo, si accede all'interno. Quest'ultimo sorprende per le dimensioni armoniche e per la forma cilindrica: La cupola per dimensioni e la più grande mai costruita in tutta la storia dell’architettura. La sua realizzazione fu possibile grazie all'utilizzo, oltre che dei cassettoni, anche dell'uso di diversi tipi di materiali. A seconda dell'altezza furono utilizzati materiali via via sempre più leggeri, nello strato più vicino al tamburo cilindrico, strati di calcestruzzo con scaglie di mattoni, più in alto cestruzzo con scaglie di tufo mentre nella parte superiore, nei pressi dell'oculo fu utilizzato calcestruzzo misto a materiale vulcanico (pomice).

In origine la cupola del Pantheon era coperta da tegole di bronzo dorato che donavano alla costruzione luminosità e un caratteristico scintillio. Alla sommità, la cupola ha un Oculus (un foro) del diametro di 9 m. Gli archeologi sostengono che il Pantheon fu concepito come una sfera 'celeste' in cui la parte superiore comprende appunto la cupola e la parte inferiore, l'aula.

Nelle sette nicchie dell'interno, che alternativamente presentano forma circolare e rettangolare, erano poste le sette divinità planetarie:"Pantheon"è infatti il termine che indica "tutti gli dei".

Secondo gli antichi romani gli dei vivevano in eterno nella sfera della cupola e il cornicione. che divide l'aula dalla cupola, rappresentava l'equatore celeste, il foro alla sommità é il Sole che al Solstizio d’estate proietta a mezzogiorno preciso un raggio di luce che taglia il cornicione, esattamente come in quel giorno il Sole taglia l'equatore celeste.


(foto da archivio)