incontro di culture e condivisione di saperi fiorito sulle sponde del Mar Mediterraneo
Ippocrate e Galeno discorrono di medicina Affresco
Come poteva il Blog non parlare del mio saggio “La Scuola Medica Salernitana, incontro di culture e condivisione di saperi fiorito sulle sponde del Mar Mediterraneo” edito da Passerino ed. in formato e-book ma reperibile anche in cartaceo (per chi ama la lettura tradizionale) su Amazon?
Nel saggio è descritto l’incontro che si verificò nell’Alto Medioevo tra popoli di etnie, lingue e culture diverse che vennero in contatto con traffici e scambi di ogni genere nel loro comune mare, il Mediterraneo.
Arabi, Greci, Persiani, Bizantini e Latini non frapposero tra di loro barriere o steccati ideologici di alcun tipo ma, senza preclusione alcuna, collaborarono pacificamente mettendo in comune le proprie conoscenze nel rispetto delle reciproche identità.
Una “rivoluzione culturale” fatta di inclusione, condivisione, coinvolgimento, avvenuta nel Medioevo, un’epoca ingiustamente ritenuta buia ma in realtà ricca di fermenti culturali, resa possibile grazie alle caratteristiche intellettuali nel senso più ampio del termine delle varie identità.
L’incontro tra popoli mediterranei si concretizzò nella nascita della Scuola Medica Salernitana, ritenuta la prima e più ragguardevole università del Mondo occidentale e il più importante luogo dove la medicina trovò pratica applicazione; la sua leggendaria nascita, evoluzione e storia costituiscono parte del saggio.
Non si può nell’ambito di questa Istituzione sottacere l’importanza che vi rivestirono grandi personaggi:
· Alfano I, abate di Montecassino e poi arcivescovo di Salerno, ne fu il principale ispiratore e regista; convinto com’era dell’ unicità del sapere, si adoperò perché la cultura greca e araba potessero interagire e dar vita a nuove conoscenze;
· Costantino l’Africano, monaco benedettino, ebbe un ruolo fondamentale nel recupero di saperi ormai ritenuti perduti; egli, grazie alle sue conoscenze e alla traduzione di antichi manoscritti dall’arabo, restituì al mondo occidentale i testi scientifici di Aristotele e Ippocrate, rendendoli nuovamente fruibili;
· il filosofo Avicenna con le sue teorie influenzò profondamente i principi su cui fino ad allora si basavano le teorie medico- scientifiche; tale fu l’importanza della sua opera maggiore, il Canone della Medicina, che essa costituì per secoli una fondamentale guida per l’arte medica e gli fece guadagnare l’appellativo di “padre della medicina moderna”;
· la medichessa Trotula ebbe un ruolo di primaria importanza al pari di medici uomini; la sua sapienza ebbe vasta risonanza nel mondo scientifico e la rende oggi un’ icona del movimento femminista; a lei si devono trattati di medicina con i quali precorse i fondamentali dell’ostetricia e della ginecologia;
· Matteo Silvatico , botanico, ispirandosi ai principi di Galeno, studiò e catalogò le erbe officinali da usare a fini terapeutici coltivandole egli stesso nel Giardino dei Semplici, primo esempio di orto botanico universitario.
La lettura del saggio offre molti spunti di riflessione e fa man mano scoprire al lettore che parecchi concetti della medicina contemporanea furono concepiti in quell’ambito, uno per tutti la visione “olistica” dell’organismo umano, che considerava fondamentale ai fini della guarigione la conoscenza del paziente nel sui complesso, principio su cui si basa la moderna psicosomatica.
Il saggio è arricchito di
curiosità, leggende e storie romantiche che alleggeriscono e rendono più
coinvolgente la lettura.