I suggestivi calanchi che, visti da vicino appaiono degli splendidi Pan di Zucchero, richiamano al visitatore la descrizione che di loro fa Carlo Levi: "...spalancai una porta-finestra, mi affacciai ad un balcone dalla pericolante ringhiera settecentesca di ferro e, venendo all'ombra dall'interno, rimasi quasi accecato dall'improvviso biancore abbagliante. Sotto di me c'era il burrone; davanti, senza che nulla si sovrapponesse allo sguardo, l'infinita distesa delle argille aride, ondulanti nel sole a perdita d'occhio, fin dove, lontanissime, parevano sciogliersi nel cielo bianco ...".
Tra i calanchi, la presenza di numerose conchiglie fossili, testimonia che milioni di anni fa qui regnava incontrastato il mare.
martedì 1 settembre 2015
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