La sagra del “Carciofo setino”
Gruppi folkroristici, stand gastronomici, esposizioni di prodotti di artigianato locale, hanno allietato la manifestazione.
Carciofi…carciofi…carciofi! Persino l’”Amaro al carciofo setino” ottenuto dalla lavorazione delle foglie fresche del nobile ortaggio.
Sezze vanta origini molto remote. Fu fondata dai Romani nel IV secolo a.C. e per tutto il periodo repubblicano fu un centro importante per la sua posizione strategica, molto vicina alla grande arteria di comunicazione tra Roma ed il Sud: la via Appia. Ben conservata è la sua struttura architettonica che ha visto le costruzioni romane sovrapporsi a quelle medioevali. Ancora intatta è la sua cinta muraria.
Che dire del protagonista della sagra, il “carciofo setino”? Ha un sapore delicato e gradevole. Ha una tipica fragranza ed una morbidezza nel “cuore” che lo rendono apprezzatissimo sulle tavole dei buongustai. E’ ottenuto da una graduale selezione di cardi unita ad un’accorta tecnica colturale. Il clima eccezionale della collina di Sezze, riparata a nord dai monti Lepini e riscaldata a sud dalla brezza del vicino mar Tirreno fanno il resto rendendo il prodotto unico.
Ho partecipato anch’io alla manifestazione ricordando la mia prima visita alla Sagra del Carciofo nel 1970. Era alla seconda edizione, l’entusiasmo era lo stesso ma tutto allora sembrava diverso, la gente, il grande falò in piazza, i pastori con le tipiche cioce che suonavano le ciaramelle e … tanti … tanti anni in meno!
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