venerdì 16 maggio 2008

Il peperoncino: i princìpi attivi


Il Peperoncino - I principi attivi
ll noto farmacista- erborista Aldo Cecchini (cfr. Aldo Cecchini, Vivere Domani, Celani editore) afferma che nel peperoncino sono contenuti, in un insieme armonico, una quantità straordinaria di sostanze stimolanti e vitaminizzanti con proprietà salutari e terapeutiche a tutti i livelli. Alcune di queste sono state oggetto di ricerca da parte di studiosi con riscontri decisamente positivi e per altre resta ancora molto da indagare.
Rilevante è il contenuto di sali minerali quali il Potassio e il Rame, oligoelementi naturali, oli essenziali e lecitina. Quest’ultima è contenuta soprattutto nei semi. Rilevante è anche il contenuto di vitamine quali la vitamina A, E, K2, PP e soprattutto C.

Oltre alle vitamine, il peperoncino contiene numerose sostanze tra le quali la capsaicina che è un alcaloide contenuto prevalentemente nella placenta che è un velo sottile attaccato alla parte interna del frutto. La capsaicina conferisce il caratteristico sapore piccante e sviluppa la sua funzione principale influendo sulla circolazione periferica del sangue e sui recettori periferici nervosi. Essa stimola la circolazione esplicando un’azione emodinamica e vasodilatatrice, regolando in mg. Di Vitamina C ogni tal modo la tensione arteriosa.

La capsaicina ha dimostrato di possedere un’azione fibrinolitica sul sangue, ovvero un’azione antiaggregante piastrinica. In parole più semplici la capsaicina contenuta nel peperoncino inpedisce la formazione della placca sulle arterie che con il tempo può diventare tanto consistente da chiudere completamente il vaso provocandone l’infarto.

La capsaicina, applicata localmente in forma di tintura provoca bruciore e calore ed in dose concentrate, uno stato di anestesia locale. Infatti la capsaicina sembra entrare in competizione con un neurotrasmettitore: la Sostanza P, che porterebbe lo stimolo doloroso al cervello. L’inattivazione di tale sostanza impedirebbe all’organismo di percepire il dolore. Di recente il Journal of Contemporary Dental Practise (Marzo 2008 Repubblica –Inserto Saute) pubblica un rapporto ad opera di studiosi brasiliani sul trattamento antidolorifico di una neuropatia periferica postraumatica mediante l’applicazione di capsaicina in un paziente di 62 anni privo di denti.

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