sabato 21 agosto 2021

La Scuola Medica Salernitana

incontro di culture e condivisione di saperi fiorito sulle sponde del Mar Mediterraneo

 

 Ippocrate e Galeno discorrono di medicina Affresco

 

Come poteva il Blog non parlare del mio saggio “La Scuola Medica Salernitana, incontro di culture e condivisione di saperi  fiorito sulle sponde del Mar Mediterraneo” edito da Passerino ed. in formato e-book ma reperibile anche in cartaceo (per chi ama la lettura tradizionale) su Amazon?

 

 

 Nel saggio è descritto l’incontro che si verificò nell’Alto Medioevo tra popoli di etnie, lingue e culture diverse che vennero in contatto con traffici e scambi di ogni genere nel loro comune mare, il Mediterraneo.

Arabi, Greci, Persiani, Bizantini e Latini non frapposero tra di loro barriere o steccati ideologici di alcun tipo ma, senza preclusione alcuna, collaborarono pacificamente mettendo in comune le proprie conoscenze nel rispetto delle reciproche identità.

 Una “rivoluzione culturale” fatta di inclusione, condivisione, coinvolgimento, avvenuta nel Medioevo, un’epoca ingiustamente ritenuta buia ma  in realtà ricca di fermenti culturali, resa possibile grazie alle caratteristiche intellettuali  nel senso più ampio del termine delle varie identità.

L’incontro tra popoli mediterranei si concretizzò nella nascita della Scuola Medica Salernitana, ritenuta la prima e più ragguardevole università del Mondo occidentale e il più importante luogo dove la medicina trovò pratica applicazione; la sua leggendaria nascita, evoluzione e storia costituiscono parte del saggio.

Non si può nell’ambito di questa Istituzione sottacere l’importanza che vi rivestirono grandi personaggi:

·         Alfano I, abate di Montecassino e poi arcivescovo di Salerno,  ne fu il principale ispiratore e regista; convinto com’era dell’ unicità del sapere, si adoperò perché la cultura greca e araba potessero interagire e dar vita a nuove conoscenze;

·         Costantino l’Africano, monaco benedettino, ebbe un ruolo fondamentale nel recupero di saperi ormai ritenuti perduti; egli, grazie alle sue conoscenze  e alla traduzione di antichi manoscritti dall’arabo,  restituì al mondo occidentale i testi scientifici di Aristotele e Ippocrate, rendendoli nuovamente fruibili;

·         il filosofo Avicenna con le sue teorie  influenzò profondamente  i principi su cui fino ad allora si basavano le teorie medico- scientifiche; tale fu l’importanza della sua opera maggiore, il Canone della Medicina,  che essa costituì  per secoli  una fondamentale guida per l’arte medica  e gli fece guadagnare l’appellativo di “padre della medicina moderna”;

·         la medichessa  Trotula ebbe un ruolo di primaria importanza  al  pari di medici uomini;  la sua sapienza ebbe vasta risonanza nel mondo scientifico e la rende oggi un’ icona del movimento femminista; a lei  si devono trattati di medicina  con i quali precorse i fondamentali dell’ostetricia e della ginecologia;

·         Matteo Silvatico , botanico,  ispirandosi ai principi di Galeno,  studiò e catalogò le erbe officinali da usare a fini terapeutici  coltivandole egli stesso  nel Giardino dei Semplici, primo esempio di orto botanico universitario.

La lettura del saggio offre molti spunti di riflessione e fa man mano scoprire al lettore che parecchi concetti della medicina contemporanea furono concepiti in quell’ambito, uno per tutti la visione “olistica” dell’organismo umano, che considerava fondamentale ai fini della guarigione  la conoscenza del paziente nel sui complesso,  principio su cui si basa la  moderna psicosomatica.

Il saggio è arricchito di curiosità, leggende e storie romantiche che alleggeriscono e rendono più coinvolgente la lettura.

 


11 commenti:

Anonimo ha detto...

"La scuola medica salernitana" di Giuseppe Ferrara,per me da sempre "Pino",è un libro da centellinare come il vino buono:attraverso un'indagine sulla gloriosa storia della Scuola che va dal generale al particolare(contesto storico geografico;nascita,evoluzione e decadenza dellaScuola;principi scientifici,rimedi e metodi;personaggi illustri),ripercorriamo alcuni momenti significativi di un'era,il Medioevo,spesso a torto liquidato come una successione di secoli bui e ci sentiamo a ragione orgogliosi di appartenere a quell'area culturale che abbraccia il" Mare nostrum",ricca di tradizioni,saperi,possibilità d'incontri, conoscenze e benessere.

Ammetto che della scuola salernitana conoscevo l'esistenza e l'importanza soltanto superficialmente,così la lettura , supportata da una puntuale bibliografia a cui l'autore fa costante riferimento, è risultata un'occasione di approfondimento estremamente interessante ed attuale,soprattutto ora,che in tempi di pandemia si discute molto di medicina e buona sanità.

Pagina dopo pagina tante riflessioni ci colpiscono.

La Scuola eccezionalmente innovativa per l'epoca in cui nacque e si sviluppò ,fu possibile grazie alla presenza del Mar Mediterraneo,crocevia di traffici e scambi tra popoli di culture tanto diverse(latina,ebraica,greca,araba) ma in grado di collaborare senza preclusioni e con rigore dialettico,secondo l'insegnamento di Ippocrate ed Aristotele,in un periodo storico segnato da pregiudizi,false credenze e prevenzioni d'ogni sorta.
Rivoluzionaria fu la spinta propulsiva data dall'apporto delle conoscenze arabe in campo medico,scientifico e filosofico;centrale in questo senso fu la figura di Costantino l'Africano,a cui il libro dedica un ampio approfondimento come personaggio illustre della Scuola,che tradusse e rese disponibili preziose opere arabe,riportanti la tradizione medica greca mutuata da antichi testi ormai introvabili in Occidente.

Colpiscono ,nella diagnosi e nella cura ,il ricorso ad un metodo scientifico basato sulla compenetrazione di teoria e osservazione empirica e l'approccio olistico che considerava il paziente come un unicum di mente,spirito e corpo.E l'importanza data alla prevenzione che prevedeva regole d'igiene, corretta alimentazione, e buon vivere. Precetti straordinariamente moderni la cui validità é oggi universalmente riconosciuta.

Colpisce soprattutto il ruolo delle donne,rivoluzionario per quell'epoca e non solo;non è un caso che protettrice della Scuola fu santa Caterina d'Alessandria,faro di saggezza e di cultura,nella cui vita leggendaria alcuni studiosi in età contemporanea hanno visto la trasposizione cristiana della storia di Ipazia,sfortunata filosofa alessandrina.

In un periodo in cui la sanità pubblica in Italia vede ancora la presenza di pochissime donne col ruolo di primario per pregiudizi duri a morire,nella scuola salernitana le donne rivestivano un ruolo da comprimarie,dividendo alla pari con gli uomini diritti e responsabilità.

La più importante fu Trotula de Ruggiero,la cui fama varco' i confini del territorio e del tempo,basti pensare che nei decenni scorsi il movimento femminista ne fece un'icona delle lotte per la parità di genere.Il personaggio ci viene restituito in tutta la sua grandezza e straordinaria attualità attraverso un'attenta indagine filologica che distingue i trattati da attribuirle con assoluta sicurezza dalle contaminazioni e manipolazioni di epoca successiva.

Particolare attenzione merita l'accurata selezione delle illustrazioni,davvero sorprendenti,come,ad esempio, una miniatura appartenente a quel che rimane del prezioso codice Kassel e la raffigurazione di un intervento di cataratta effettuato nella Scuola.

Infine non mancano alcune leggende che rendono ancora più avvincente la lettura di questo bel saggio che mi auguro possa trovare ampia diffususione anche e soprattutto nelle scuole.
Minella Di Ciaccio

Elisa Soccorso ha detto...

La Scuola Medica Salernitana-incontro di culture e condivisione di saperi fiorito sulle sponde del Mar Mediterraneo” di Giuseppe Ferrara pubblicato come e-book sulle principali librerie digitali, non è solo un saggio sulla prima e più importante istituzione medica d’Europa nel Medioevo, ma un’ interessante narrazione su quali furono le condizioni geopolitiche e storico-culturali che ne favorirono la nascita, come essa si sviluppò nel tempo e le figure, quali Trotula, Avicenna e Costantino l'Africano,  che le diedero lustro in Europa; il tutto è arricchito da leggende, curiosità e storie romantiche, nonché da approfondimenti tematici. La trattazione vuole altresì  ridare smalto ad un periodo ingiustamente bollato come buio, retorico, oscurantista, mettendone in evidenza la ricchezza ed il fermento culturale che costituirono la base per una nuova rinascita, basata sulla condivisione di saperi, grazie alla valorizzazione, e non già  alla demonizzazione, delle differenze culturali di popoli che vennero in contatto sulle sponde del Mediterraneo.
In sintesi una piacevole e scorrevole lettura che ci fa fare un tuffo nel nostro glorioso passato ma che ci riporta sempre al presente.
Elisa Soccorso

Anonimo ha detto...

La prestigiosa Scuola Medica Salernitana, prima Università dell'occidente,presentata da Pino Ferrara con tanta dovizia di particolari,curiosità,personaggi, citazioni ed immagini significative, porta il lettore a scoprire aspetti della storia del Mezzogiorno d'Italia attraverso la penna di un cultore della storia medioevale.
Il testo risulta chiaro, consequenziale, scientificamente condotto e si fa leggere con vivo interesse!
Carlantonio Ciufo

Anonimo ha detto...

Sotto l'attenta lente dell'Autore passano immagini,fatti,curiosità,figure appartenenti ad un mondo a volte definito come immobile,oscuro,che aveva alzato "i ponti levatoi"difronte al sapere,un mondo apparentemente chiuso in se stesso ,nei monasteri,nelle chiese,nei castelli dove fiorì invece la cultura del mondo mediterraneo e Salerno e la sua scuola divennero il punto focale di un lento ma deciso processo di sviluppo che iniziato già prima dell'anno 1000 portò alla rinascita dell'arte e della cultura.Complimenti all'autore per l'analisi storica presentata attraverso un testo di agevole lettura!
Marilena Ferrara

Anonimo ha detto...

Una piacevolissima sorpresa l’ultimo lavoro di Giuseppe Ferrara (l’amico d’infanzia Pino) “La Scuola Medica
Salernitana”, un testo dove si percepisce a pelle il grande amore dell’Autore verso l’argomento trattato.
Studioso ed amante della storia e della cultura medievale Pino si è soffermato in maniera dettagliata ed
esaustiva su un tema che forse non è stato mai analizzato nella sua complessità, è stato spesso trattato in
modo superficiale e meritava sicuramente di maggiori approfondimenti.
La nascita e la storia della Scuola Medica Salernitana sono felicemente inquadrate ed integrate nel contesto
del variegato scenario della vita e delle tradizioni del Medioevo, di quel periodo storico che, come dice
giustamente l’Autore “ è stato a torto considerato nell’immaginario collettivo come il periodo più arretrato,
conflittuale e difficile della storia recente”.
Vengono esposti con coerenza e con dovizia di particolari la storia della Scuola, gli ordinamenti che ne
permettevano il funzionamento, i principi scientifici, i codici farmacologici ed i metodi di insegnamento che
erano alla base delle nuove idee. Ampia rilevanza è stata data anche ai personaggi illustri della Scuola, in
particolare alla figura di Trotula De Ruggiero, una delle prime donne che si distinsero nella storia della
medicina, le cui opere ebbero grande influenza in tutta la cultura medica del periodo e dei secoli successivi.
Il taglio deciso dato al lavoro, ben impostato e ben organizzato, e la scrittura lineare e scorrevole fanno sì
che la vicenda tiene desta l’attenzione del lettore, lo incuriosisce e lo fa sentire intensamente coinvolto.
Bruno Di Ciaccio

Pino ha detto...


Prof. Paola Faina
Il saggio, elaborato da Giuseppe Ferrara è frutto di ricerche approfondite sulla nascita e sviluppo della scuola medica salernitana-incontro di culture e condivisione di saperi.
È agile, di facile lettura, chiaro, ricco di citazioni, exursus storici e immagini raffinate, inerenti al lavoro, trovate su archivi, biblioteche, internet e addirittura riproduzioni di affreschi
Il pregio di questo testo :
• riepilogare in modo sintetico un periodo storico fondamentale come quello del Medioevo,
• valorizzare l’importanza che il bacino del Mediterraneo ha avuto per l’incontro di popoli, civiltà, culture diverse che attraverso gli interscambi e le sinergie hanno portato a sviluppi notevoli nella scienza e nella tecnica,
• sviluppare il tema della Scuola Medica Salernitana che si può considerare “la prima e più importante Università del mondo occidentale” (pag.30), in modo completo: dalla leggenda alla storia, al funzionamento, ai principi scientifici, alle ricerche sui malati che portarono a codificare le fasi da sviluppare: prognosi, diagnosi e terapia che sono ancora centrali nella medicina moderna, dai personaggi, alla decadenza e infine alla soppressione.

L’appendice di approfondimento riporta a grandi linee la teoria degli elementi e la dottrina Tetradica, e alcuni precetti del Regimen Sanitatis

Ritengo possa considerarsi esaustivo per chi vuole avvicinarsi al tema trattato.
Paola Faina

Anonimo ha detto...

Recensione di Annabella Clemente
Prima Parte

Ricerca studio applicazione e metodo: credo sia questo il bagaglio culturale di Giuseppe Ferrara, cultore della storia medievale e che oggi ci regala questo prezioso testo "La Scuola Medica Salernitana" . Chi pensa di trovare solo resoconti e noiose disquisizioni commettere un errore madornale, perché certi argomenti potrebbero dare adito a preconcetti.Qui, invece, si tratta di una rivisitazione storica che nulla ha di ripetitivo e monotono.
L'autore ci introduce in quel panorama che fa da sfondo a tutto il percorso precedente la nascita della Scuola Salernitana. È il Mediterraneo che detta la sua importanza strategica e tutto è spiegato in modo minuzioso e significativo. Il Medioevo, periodo della storia narra, poi, una realtà spesso non considerata positivamente, ma che al contrario, darà impulso e vigore a quegli anni grazie all'Arte e a tutte le manifestazioni ad essa collegate e a quello spirito innovativo con cui fu ideata e creata la Scuola Salernitana. Ed è qui che la mano dello storico Ferrara si sofferma ampliando il percorso della Scuola dove avvenimenti e successi sono intersecati da menti eccelse e direi avveniristiche.
Con tono mai accademico G. Ferrara calamita l'attenzione del lettore attratto da quelle ricche "curiosità" ché narrano e spiegano le varie fasi della Scuola di Salernitana : la prima a porre le " basi del pensiero scientifico occidentale moderno ". Essa racchiuse - poi- in sé conoscenze di Ippocrate e Aristotele (cultura greco-latina) e tradizione medica araba "tutto confluenti e nel bacino del Mare Nostrum": il Mediterraneo.
Molti furono i protagonisti indiscussi della Scuola, altri meno conosciuti ma non per questo di minore importanza: la cultura occidentale in primis menti eccelse progetti pratiche mediche esperienze comuni esperimenti scoperte e ricerche: tutto ciò contribuì a porre le basi della futura medicina.
Chi mai avrebbe immaginato che proprio il legame tra medicina e filosofia dell'alto Medioevo
avrebbe in seguito sviluppato la medicina tutt'oggi ancora praticata?
La medicina Pitagorica infatti affermando "l'uomo e l'universo tra micro e macrocosmo" concepì la malattia come una rottura tra l'equilibrio dell'organismo e la sua" perduta armonia".
La narrazione storica in capitoli facilita sicuramente la lettura ed inizia dalle leggende fino alla didattica della Scuola illustrandoci non solo i personaggi storici ma ponendo in appendice un utilissimo approfondimento significativo dal punto di vista culturale e del costume di quel tempo.
Posto in risalto, poi, il ruolo che ebbero le donne le quali svolsero attività ambulatoriale applicando un sistema di ospedalizzazione. Esse erano medici, ostetriche e levatrici.
La Scuola Medica Salernitana, intanto, cresceva in importanza e notorietà fino a diventare una vera e propria Università.

Ci sarebbe ancora molto da dire ma lascio ai futuri lettori la scoperta di altre utilissime scoperte. Il saggio di Giuseppe Ferrara è scorrevole esplicativo ricco di riferimenti ben corredato di fotografiche alcune scattate dallo stesso Autore, inoltre, si consiglia di porre l'attenzione alle note a calce mai noiose.
Segue

Anonimo ha detto...

Recensione di Annabella Clemente
Seconda Parte

Mi devo soffermare adesso a menzionare un capitolo importantissimo e quanto attuale.
L'autore ci racconta, infatti, del ruolo che ebbe Enea Silvio Piccolomini che nel 1458 fu eletto Papa (Pio II).
Con il suo trattato "De Europa" Piccolomini (già in quel tempo!) affermò che il Continente era "bacino di popoli accumunati da una comune storia"....una Europa quindi unita forte e conscia della propria Importanza strategica tale da fronteggiare l'avanzata dei turchi islamici ormai stabili a Costantinopoli e pronti ad uccidere gli "infedeli". conclusione cui giunge Giuseppe Ferrara rende il suo saggio storico talmente esauriente pur nella chiara sintesi che non si può non rendergliene merito.
Ci parla infatti di "rivoluzione culturale" che raccoglie, coinvolgendo, esperienze e saperi di diverse culture. Pone poi l'accento sulla diversità della realtà odierna che con la globalizzazione non ha rispettato le fasce più deboli ed indifese le quali soccombono e costrette ad emigrare prive come sono di sostentamento.
Per fortuna, però, l'Autore pone l'accento alla "positiva sinergia" raggiunta per la realizzazione del vaccino contro il Covid 19 e grazie alla quale - pur con tempi rapidissimi - ha permesso di combattere la Pandemia.
Conoscenze nuove tecnologie e risorse di vari Governi e laboratori di ricerca si sono stretti ed adoperati in un interscambio capace così di raggiungere l'obiettivo.
"La Scuola Medica Salernitana" di Giuseppe Ferrara è un saggio godibilissimo che consiglierei anche ai giovani studenti perché possano comprendere un periodo storico importantissimo, la sua valenza e ripercussione non soltanto durante il suo secolo ma capace di porre le basi per studi e competenze future.
Un ringraziamento sincero per Giuseppe Ferrara che con il suo stile preciso ineccepibile e fruibile derivato anche dalla sua passione per lo studio del Medioevo sono convinta farà appassionare coloro che vorranno leggerlo.
Roma 3 Novembre 2021 Annabella Clemente

Pinuccio Aloisio ha detto...

Ho conseguito la laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne ad indirizzo europeo presso l'Università degli Studi di Salerno nel lontano 1980. Mi fa pertanto molto piacere fare un piccolo commento ad un'opera legata a quella splendida città. Ritengo che il testo "LA SCUOLA MEDICA SALERNITANA", scritta dal mio caro amico Pinuccio Ferrara, è realmente interessante, coinvolgente ed affascinante. Ci riporta indietro nel tempo all'epoca medievale, ingiustamente accusata di oscurantismo. A mio avviso, è invece un'epoca caratterizzata da grandi fermenti religiosi, sociali, economici e culturali, che ha gettato le basi per l'avvento del successivo, grandioso Rinascimento. Ho apprezzato molto il riferimento storico alla condivisione di saperi filosofici affermatasi sulle sponde del Mediterraneo. Stupenda è la trattazione dei periodi storici nei quali si è sviluppata e consolidata la SCUOLA MEDICA SALERNITANA, la cui fama a livello nazionale ed internazionale è indubitabile. Grazie ai suoi bravissimi Medici, ha favorito lo sviluppo del pensiero scientifico occidentale, attingendo al meglio della cultura greco-romana, araba, ebraica e persiana. Possiamo ben dire con una punta di orgoglio: Che grande contributo ha dato il nostro Sud al progresso civile dell'intera umanità! Mi è piaciuta poi tantissimo la narrazione relativa ad importanti personaggi storici come Roberto il Guiscardo e Federico II. Mirabile infine è la parte concernente la celebre tradizione erboristica meridionale. Mi piace concludere complimentandomi vivamente con l'Autore!
Pinuccio Aloisio

Pinuccio Aloisio ha detto...

Da europeista convinto, reputo doveroso aggiungere che condivido pienamente la grande idea di Europa del Piccolomini, ovvero papa Pio II, imperniata sui comuni valori cristiani e sul retaggio storico-culturale dell'antica Roma e dell'antica Grecia dei vari popoli del nostro Continente. Diciamo che immaginò tanti secoli fa, in modo profetico, una realtà europea.

Pinuccio Aloisio

Anonimo ha detto...

da Giovanni Aloisio
Complimenti! Ho letto con molto interesse il tuo libro sulla Scuola medica salernitana. Mi è piaciuto a tal punto che sono stato indotto a fare alcuni approfondimenti storici di cui qui di seguito riporto.

Il contesto storico della Scuola medica salernitana si inquadra in quel periodo nel quale sia i territori settentrionali del continente europeo, sia i paesi arabi (con la diffusione dell'Islam) assurgono come centri di potenza a livello internazionale; ciò nonostante le popolazioni di entrambe le aree geografiche si trovassero in condizioni sfavorevoli: i primi con un clima umido e freddo del nord e l'Arabia con oasi isolate e con estensioni di terre desertiche.

Ho cercato di fare un excursus temporale sul territorio del Mediterraneo mettendo in relazione le presenze dei saraceni e i basiliani anche in Lucania.

Al momento della dominazione musulmana in Sicilia (dalla metà sec. VII fino alla conquista normanna) l'attività medica era già presente in Ifrigiya (Tunisia). Fonti storiche riferiscono che nell'830 a Qayrawan gli Aghlabidi gestivano un ospedale con un centro di insegnamento medico.

In epoca normanna alcune chiese sarebbero state destinate per la cura dei malati cristiani.

Le autorità islamiche consentivano la libera professione medica sia agli ebrei che ai cristiani. Il primo califfo fatimide in Egitto, al-Mu'izz (seconda metà sec. X) aveva al suo servizio un medico ebreo (Moses ben El'azar) proveniente da Oria (Puglia), così come era di Oria Shabbetay Dannolo

https://www.treccani.it/enciclopedia/shabbetay-bar-abraham-donnolo_(Dizionario-Biografico)/#

Anche successivamente alla dominazione musulmana in Sicilia, i rapporti tra il mondo ebraico dell'Italia meridionale con la cultura bizantina, esteso al mondo ebraico mediterraneo, erano continui.

In Sicilia resterà vivo il legame tra la cultura ebraica e la medicina islamica. Tra i secoli XIII e XIV, nell'ambito degli ambienti ebraici siciliani, continueranno a circolare opere come il “Libro comprensivo della medicina” di Razi (m. 925), “Il libro perfetto dell'arte medica” di Magusi (sec. X) e soprattutto il ben noto “Canone” di Avicenna. Ad immortalare il medico e filosofo Avicenna ci penseranno anche Jacopone da Todi ( Dies irae ..”Unquanco Galieno, Avicenna, Ippocrate / non sapper lo conveno dei miei enfermetate; ...”) e Dante Alighieri (Divina Commedia - Inferno “Il castello degli spiriti maligni”).