I mascheroni, le mensole
e le cornici che arricchiscono e decorano i palazzi signorili, trovano
collocazione nei sottobalconi o anche sulle facciate. Essi prevalentemente venivano
incastrati nel setto murario, sorreggendo così le lastre in pietra dei balconi
o altre strutture aggettanti. Nascono
dall’esigenza di “mascherare” le soluzioni tecnologiche e strutturali,
quindi trasformare esteticamente
un oggetto noto ad assolvere un compito strutturale. Furono usati anche per creare
effetti decorativi o ornare bocche di fontane monumentali,
Sono simili ai cosiddetti gargoyle delle imponenti cattedrali gotiche. Questi sono
chiamati anche doccioni e consistono in un sistema di scarico delle acque
piovane che si protende da un cornicione o da un tetto con lo scopo di
allontanare l’acqua dai muri.
Come i mascheroni, anche i gargoyle raffigurano
animali, bestie o essere umani deformi; figure bizzarre con forti valori simbolici e complessi, a volte
rappresentano figure mostruose che dovrebbero esorcizzare e proteggere i palazzi
o, come nel caso dei doccioni, le cattedrali gotiche con il compito di trasmettere
un messaggio o un avvertimento: gli spiriti
maligni restino all’esterno ma non possono entrare.
Sono anche stati interpretati come solerti guardiani, con il compito di tenere
lontano i demoni e avversari politici, o come monito per i fedeli a osservare le leggi della chiesa, pena la
trasformazione in figure mostruose, laddove le deformità stavano a simboleggiare tradimento
ed eresia. I mascheroni, con i loro tratti
grotteschi, sono la trasposizione delle paure umane, come la paura del’ignoto,
la lotta contro il male, e quindi, in sintesi, l’incertezza della vita.
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